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Parco di San Michele

Dettagli

Parco e Villa San Michele
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San Michele
San Michele

Descrizione

Il Monte San Michele è la vetta più alta dei Monti del Chianti. In realtà si tratta di due cime: la cima San Michele vera e propria (892 mt. slm) e la cima di Monte Domini (ca. 750 mt. slm).
Il Monte S. Michele è situato nel Comune di Greve in Chianti, che nell’area ha una disponibilità di 121,30 ettari; di questi, 95,90 sono di proprietà del Comune (la proprietà è denominata Parco di Monte San Michele), mentre i restanti 25,40 sono di proprietà della Curia vescovile di Fiesole, e sono gestiti dal Comune in comodato gratuito.
I monti del San Michele sono una catena caratterizzata da una morfologia dolce con pendenze moderate e contraddistinta dalla presenza di vegetazione autoctona mista a tracce anche consistenti di impianti arborei a scopo produttivo, introdotti nel corso del tempo. Tali impianti hanno radicalmente cambiato la percezione estetica del luogo, dato che le essenze introdotte (soprattutto conifere) hanno caratterizzato in senso montano luoghi che erano boscati da essenze a foglia caduca. Le aree tutt’ora tenute a sodo sono residuali di antichi pascoli e colture autoctone quali, ad esempio, la coltura della patata rossa.
L’area rappresenta un punto focale nel paesaggio circostante e consente una visione panoramica totale sulle valli dell’Arno, della Greve e della Pesa.
Monte San Michele riveste un ruolo importante nello studio dei percorsi viari antichi che attraversavano l'area del Chianti, sia senese che fiorentino.
Si trovava infatti al centro di una rete di direttrici molto importanti per il commercio (sopratutto per città come Chiusi e Volterra) che univa la Maremma e il distretto metallifero (situati a sud) con l'Etruria padana, i varchi appenninici, la valle del Reno e il litorale apuano (situati a nord).
In epoca romana, con la deduzione della colonia di Florentia, il territorio del Chianti settentrionale entra a far parte dell'ager publicus della città. Molto probabilmente il confine col territorio di Fiesole passava proprio dalle rive del Pesa per Borro alle Stinche e poi sulle cime di Querciabella, San Michele e Monte Domini.
Nel Medioevo il Chianti visse un periodo di isolamento dovuto a più fattori fra cui la decadenza dei percorsi viari, dei commerci e della concentrazione di ricchezze in castelli e monasteri. Nel IX sec. fu fondato un monastero (i cui resti sono tutt’ora parzialmente presenti nell’attuale struttura ricettiva), passato poi ai frati camaldolesi nel XII sec.
In epoca ormai contemporanea invece Monte San Michele fu utilizzato dall'Esercito tedesco come ultima linea di difesa per frenare l'avanzata degli Alleati verso Firenze, con purtroppo anche un episodio di rappresaglia tedesca nei confronti della popolazione.
I Monti del Chianti sono stati riconosciuti sito di interesse comunitario (SIC IT5190002). I SIC fanno parte della Rete natura 2000, una rete ecologica istituita dalla Comunità europea su tutto il territorio dell’Unione, ai sensi della Direttiva 92/43/CEE “Habitat”, con l’obiettivo di tutelare la biodiversità.
Sul Monte San Michele si alternano aree boschive (bosco mesotermofilo di querce; bosco mesofilo di castagno, la cui area di distribuzione è attualmente in fase di forte regresso; boschi di conifere di origine antropica, con forte prevalenza di Douglasia) ed aree aperte (arbusteti, prati, brughiere), che vanno a costituire un mosaico ambientale ampio e variegato, la cui presenza è molto importante per la sopravvivenza di alcune specie di rapaci che trovano in questa varietà ecologica l’habitat ideale per vivere; fra queste, ricordiamo il biancone, il falco pecchiaiolo e l’assiolo, tutte e tre inserite nella Direttiva Habitat, e le prime due incluse anche nella Direttiva 79/409/CEE “Uccelli”.
È stata inoltre accertata la presenza del lupo.
L’area ospita anche alcune specie di particolare pregio naturalistico: in ambito vegetazionale, l’erba maga intermedia, che costituisce una rara specie ibrida; in ambito faunistico, tre specie di anfibi inserite nella Direttiva Habitat:
- il tritone alpestre apuano, specie relitta;
- la rana appenninica, specie endemica;
- la salamandrina dagli occhiali, specie endemica.

Modalità di accesso

Dal 28/04/2021 il Comune di Greve in Chianti ha dato in gestione tutta la struttura comprensiva di bar, ostello albergo e ristorante.

Il parco è di libero accesso.

Indirizzo

Località Casole - 50022 Greve in chianti

Ultimo aggiornamento:

12/03/2024, 08:32